Quando prendere i fermenti lattici

Fermenti lattici

Sono preziosi soprattutto nei cambi di stagione, perché cambia il clima e anche l’alimentazione. Sono indispensabili dopo l’assunzione di farmaci, specialmente gli antibiotici che debilitano il sistema immunitario. Quando ci sentiamo malati, ricorriamo a questi preziosi alleati per rinforzare le nostre difese immunitarie e sostenere la flora batterica intestinale, evitando di debilitare o addirittura compromettere la funzionalità gastroenterica. Gradualmente saranno in grado di riequilibrare la corretta funzionalità l’intestino sia quando è pigro, in caso di stitichezza, che quando è ipertonico, in caso di diarrea. Consideriamoli i nostri alleati per il ripristino e il mantenimento della salute.

Questi microrganismi sono talmente importanti per il benessere dell’intero organismo, che suggerisco di prenderli periodicamente, nei cambi stagionali o prima di partire per un viaggio dove si è esposti al rischio di contrarre infezioni (non solo intestinali).

I fermenti lattici vivi, appartengono in larga misura ai generi Lactobacillus, Lactococcus, Leuconostoc, Pediococcusm e alla specie Streptococcus. Alcuni sono già naturalmente presenti e stabili nel nostro intestino, mentre altri tendono a disperdersi quindi li dobbiamo integrare, assumendoli dall’esterno con lo yogurt (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) o con altri integratori naturali.

Il colon (il tratto finale dell’intestino), è popolato da miliardi di batteri buoni (gli eubiotici), che hanno il principale compito di sintetizzare i residui della digestione (fibre, carboidrati e proteine), mediante processi fermentativi e putrefattivi per rendere più digeribili e assimilabili tutti i componenti sani degli alimenti.

La prevenzione è uno dei fattori principali per sostenere la salute.

Quali periodi o fattori possono danneggiare il nostro sistema immunitario e di conseguenza è utile sostenere la nostra flora batterica intestinale ?

  • Diarrea e stitichezza sono tra i disturbi più comuni che necessitano l’impiego metodico e prolungato dei fermenti lattici.
  • Prima di fare viaggi in paesi stranieri: i viaggiatori sono sempre a rischio di contrarre patologie intestinali provocate da cibo o dall’acqua contaminata da batteri, virus o parassiti.
  • Cambiamenti della dieta: Prima e durante qualsiasi cambiamento alimentare, sia esso stagionale, per fini estetici o dettato da motivi concreti di salute.
  • Nei cambi di stagione, ma specialmente in primavera e in autunno, la nostra flora batterica intestinale va in contro a un ricambio sostanziale dei batteri, per riadattare la digestione agli alimenti della stagione in arrivo.
  • In caso di malattia, di forte stress emotivo o di cambiamenti traumatici. Infezioni e infiammazioni, specialmente alle vie respiratorie, urinarie, nelle sindromi infiammatorie intestinali, in caso di allergie e intolleranze alimentari.
  • Durante e dopo l’assunzione di alcol, di bevande insalubri, nei casi di dieta squilibrata, e per chi fuma regolarmente.

 

I microrganismi intestinali non amano i cambiamenti, difatti, sono particolarmente sensibili sia alla variazione d’intensità della luce solare che alla ionizzazione dell’aria. La nostra pancia si fa sentire immediatamente dopo piccoli o grandi stress. Violenti temporali, arrabbiature, forti emozioni e DHS ci muovono dentro, provocando l’insorgenza di infiammazioni.

A cosa servono i probiotici
I probiotici compongono l’ecosistema intestinale e vivono in simbiosi con il nostro organismo. L’intero tratto digerente ne ospita, fra microrganismi innocui e patogeni, più di 500 specie. Ogni tratto dell’apparato gastro-intestinale è colonizzato da specie diverse che aderiscono alle pareti dell’intestino formando colonie permanenti, tuttavia sono solo una decina le specie essenziali alla nostra sopravvivenza.

La carica batterica aumenta sia quantitativamente: in modo progressivo dallo stomaco all’intestino crasso, sia qualitativamente: diminuiscono gli aerobi (presenti in stomaco e parte dell’intestino) e aumentano gli anaerobi (presenti nell’ileo e nel colon).

L’ecosistema intestinale rappresenta una valida barriera dell’organismo contro le infezioni: l’aggressione da parte di batteri patogeni trova infatti un ostacolo di fronte alla presenta di una flora batterica “sana”. La sua composizione è influenzata da: abitudini alimentari, condizioni igieniche, stato della peristalsi e dal ph.

La sua attività, regolata da diversi meccanismi che la mantengono in equilibrio, influenza positivamente sia l’attività digestiva che quella immunitaria intestinale.

Inoltre, esercita una regolazione nei confronti di altre specie con la produzione di batteriocine, che inibiscono la crescita di colonie di batteri concorrenti fra cui quelli patogeni.

Gli effetti più importanti dei probiotici nell’organismo posso riassumersi in:

  • rinforzo della barriera mucosa non immunologica
  • normalizzazione della permeabilità intestinale
  • bilanciamento della microflora intestinale
  • stimolazione della resistenza non specifica dell’ospite ai patogeni e contributo alla loro eliminazione
  • incremento delle risposte non immunologiche e dei meccanismi di difesa
  • fermentazione dei residui alimentari con produzione di acidi grassi a corta catena e altre sostanze utili

I probiotici utili all’organismo umano
La composizione della flora batterica è specie-specifica: i batteri, cioè, hanno l’imprinting umano in quanto si sono evoluti in simbiosi con l’uomo. Per definizione quindi, il probiotico deve essere presente nell’intestino umano creando colonie permanenti.
Lattobacilli e bifidi sono presenti in tutto l’intestino ma solo in determinati distretti svolgono attività probiotica. I ceppi utili all’organismo umano sono: alcuni lattobacilli (L. acidopihlus, L. ramnosus, L. salivarius, L. plantarum, L.casei), enterococchi (L.faecium) e alcuni bifidobatteri (L. bifidum, L. infantis, L. adolescentis, L. longum, L. breve, L. lactis).

Gli effetti della carenza di probiotici
In mancanza di probiotici, la mucosa gastrointestinale può diventare permeabile in modo anomalo, permettendo il passaggio di sostanze e alimenti indigeriti con l’insorgenza della “disbiosi” (alterazione della flora batterica intestinale) che alla lunga porta a sintomi e disturbi sia a livello intestinale che extraintestinale, fra cui alterazione della risposta immunitaria e migrazione di batteri patogeni in altri distretti (es. infezioni urinarie e/o vaginali).

I disturbi più comunemente correlati alla disbiosi intestinale sono: infezioni recidivanti, emicranie, nevralgie, dermatiti, dermatosi, problemi respiratori, urinari, stitichezza-diarrea, nervosismo e irritabilità.

Controindicazioni
Non risultano controindicazioni. I Probiotici possono essere assunti anche in gravidanza e durante l’allattamento.

I prebiotici facilitano l’impianto e il mantenimento di colonie di probiotici. In pratica sono sostanze organiche non digeribili, capaci di stimolare selettivamente la crescita e/o l’attività di uno o di un numero limitato di batteri benefici presenti nel colon.

Lo studio dei prebiotici è iniziato negli anni ’90 con lo scopo di fornire nutrienti specifici alla flora batterica intestinale, stimolandone la crescita.

I prebiotici, secondo l’attuale classificazione, devono avere caratteristiche ben precise, riassumibili nei seguenti punti:

  • devono superare, pressoché indenni, i processi digestivi che avvengono nel primo tratto del tubo digerente (bocca, stomaco e intestino tenue);
  • devono rappresentare un substrato nutritivo fermentabile per la microflora intestinale, in modo da stimolare selettivamente la crescita e/o il metabolismo di una o di alcune specie batteriche;
  • devono modificare positivamente la flora microbica a favore di quella simbionte (bifidobatteri, lattobacilli);
  • devono indurre effetti positivi per la salute umana.

Francesco SALA


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