La vitamina D, un aiuto per allergie e Covid

Gli studi hanno evidenziato che la vitamina D ha un effetto immunomodulante, cioè regola il funzionamento del sistema immunitario. Ecco perché oggi viene sempre più spesso usata in allergologia, specialmente come adiuvante nel trattamento dell’asma, perché aiuta a diminuire l’iper responsività bronchiale e aiuta a migliorare l’efficacia delle terapie.

Inoltre gli scienziati dell’Università di Torino consigliano di assumere vitamina D per combattere la pandemia da coronavirus. Lo studio dei professori di Geriatria, Giancarlo Isaia, e Istologia, Enzo Medico, è stato sottoposto ai soci dell’Accademia di Medicina di Torino che ne hanno giudicato i primi risultati “molto interessanti”.

Il documento analizza possibili concause per il contagio da Covid-19 e propone la vitamina D non certo come cura, ma come strumento per ridurre i fattori di rischio.

La mancanza di vitamina D e l’asma
Il legame tra carenza di vitamina D e le allergie, in questo caso del tratto respiratorio, è stato più volte preso in considerazione dai ricercatori, fino a raggiungere conclusioni molto interessanti. Le recenti evidenze effettuate raccogliendo i dati provenienti da più ricerche condotte in questo senso, ciò che in termini medici viene definito “metanalisi”, suggerisce un’evidenza scientifica: molte allergie del tratto respiratorio, soprattutto l’asma, sono senz’altro favorite da una carenza di vitamina D.

I dati a disposizione, infatti, conducono ad alcune conclusioni, che possiamo riassumere nei seguenti punti: la carenza di vitamina D determina una iper-responsività bronchiale.

In pratica i bronchi dei pazienti asmatici, se carenti di vitamina D, sono più vulnerabili e soggetti a crisi asmatiche.

A questo si aggiunge un effetto che la vitamina D avrebbe sui volumi polmonari: la carenza di vitamina D è spesso correlata ad uno scarso volume polmonare, con una conseguente riduzione della capacità respiratoria e, quindi, una minore efficacia dell’atto respiratorio. La carenza di vitamina D, però, agisce anche sull’efficacia delle terapie: la mancanza di tale vitamina, infatti, sembra essere legata al fenomeno dei “non responder”, cioè coloro che non riescono a trarre il giovamento sperato dalle terapie antiasmatiche, specialmente quando fanno ricorso a cortisonici. Quindi la supplementazione, concordata con il medico, di vitamina D potrebbe aiutare anche A rendere più efficaci le cure.

Si consiglia pertanto in presenza di:

Allergie leggere > PERILL A abbinata a VITAMINA D

Allergie più intense > OPERALLER abbinata a VITAMINA D

PER CONOSCERE DI PIU’

La vitamina D a che cosa serve ?

Quando parliamo di vitamina D intendiamo un gruppo di vitamine, di cui le due più importanti sono la vitamina D2 e la vitamina D3. Disponibile in alcuni alimenti, per lo più questa vitamina si ottiene grazie all’esposizione solare. La vitamina D rende le ossa più forti, rinforza e regola il sistema immunitario, protegge dal diabete, regola il sistema cardiocircolatorio. Insomma, una vitamina della salute il cui ruolo è oggi sempre più rivalutato.

Vitamina D: la carta di identità
Con il nome di vitamina D si intende, in realtà, un gruppo di vitamine: la vitamina D1, la D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti, da un punto di vista biologico, sono la vitamina D2, che è anche chiamata ergocalciferolo, e la vitamina D3, detta colecalciferolo. La prima è di origine vegetale, mentre la seconda è di origine animale. La vitamina D ha molte funzioni, nel corpo umano. E negli ultimi anni la sua importanza è stata ulteriormente rivalutata alla luce di studi, ricerche e sperimentazioni cliniche.

Vitamina D: le funzioni
La prima, tra l funzioni principali della vitamina D, consiste nella regolazione dei livelli di calcio e fosforo nel sangue. Inoltre, grazie alla sua azione che “mima”, per così dire, quella degli ormoni, svolge un ruolo fondamentale nella costruzione delle ossa, favorendo l’assorbimento del calcio. Fin qui, niente di nuovo: già oltre un secolo fa veniva prescritto l’olio di fegato di merluzzo, ricco di vitamina D, per la prevenzione del rachitismo, cioè quel disturbo dello sviluppo osseo tipico di un regime alimentare povero e squilibrato.
Oggi però è stato dimostrato da più studi che la vitamina D ha effetti positivi sulla regolazione del sistema immunitario, sui meccanismi di regolazione della pressione sanguigna, su numerosi disturbi di tipo allergico sia a carico delle vie respiratorie che della pelle, addirittura sul diabete e persino sulla depressione. Non vanno poi dimenticate le ricerche, numerose e sempre più indicative, che suggeriscono in maniera convincente come un apporto corretto e costante di vitamina D possa addirittura avere proprietà antitumorali e aiutare nel trattamento di una malattia rara ma non per questo da sottovalutare, come la sclerosi multipla.

Vitamina D tra prevenzione e trattamento
In sintesi: la vitamina D è oggi al centro di una vera e propria rivalutazione sia in termini di prevenzione che nel trattamento di svariate patologie. E non a caso molti specialisti ne consigliano l’integrazione ancor prima che questa venga suggerita dalle linee guida terapeutiche.
Ma perché si ritiene di dover procedere ad una integrazione costante di vitamina D? Perché i nostri stili di vita attuali, fatti di alimentazione frettolosa e non sempre corretta, tendenza alla vita sedentaria e scarsa esposizione al Sole, ci impoveriscono di vitamina D. E le indagini epidemiologiche dimostrano che questa carenza coinvolge anche fasce di popolazione che, fino ad oggi, sembravano non avere questo problema, come i bambini già svezzati, gli adolescenti e i giovani adulti.

asko.it

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